Una cassetta postale viola a Marzabotto per le donne vittime di violenza
2020/07/06, Marzabotto – Una cassetta postale viola a Marzabotto per le donne vittime di violenza.
Chi non può telefonare o recarsi allo sportello antiviolenza di persona può lasciare qui un messaggio e un recapito a cui essere ricontattato: la violenza infatti purtroppo non va in vacanza, come ricorda l’amministrazione comunale
6 luglio – Da qualche giorno all’interno del municipio di Marzabotto è apparsa una cassetta delle lettere viola. La cassetta vuole essere uno strumento discreto per quelle donne che hanno bisogno di aiuto ma non hanno il coraggio o la possibilità di presentarsi di persona né di telefonare. Qui possono scrivere quello che credono e lasciare un contatto, l’associazione provvederà a cercarle.
A occuparsene infatti sarà il Centro Antiviolenza “Chiama ChiAma” dell’Associazione MondoDonna Onlus che da qualche settimana gestisce lo sportello contro la violenza sulle donne, in accordo con l’amministrazione comunale e con l’appoggio dei cittadini che hanno sostenuto economicamente questa iniziativa con diverse raccolte fondi.
«Purtroppo lo sportello antiviolenza, che rappresentava uno dei punti del nostro programma elettorale, inizialmente è partito solo telefonicamente» spiega l’assessora Simona Benassi «ma ci sono momenti in cui la relazione personale è indispensabile. Per questo, nel rispetto del distanziamento e delle normative contro il Covid-19, lo sportello aprirà al pubblico ogni secondo giovedì del mese dalle 9,45 alle 13,45. È il giorno del mercato, per questo motivo contiamo di coinvolgere più persone».
L’assessora e alcune componenti di MondoDonna saranno inoltre presenti in piazza a Marzabotto giovedì 16 luglio dalle 10 alle 12 per presentare i servizi dello sportello che accoglienza, ascolto e orientamento oltre che supporto psicologico.
Anche perché, a Marzabotto come nel resto dell’Appennino (lo sportello è presente anche a San Benedetto e Vergato) «la violenza non va in vacanza, e anzi il lock-down dei mesi scorsi ha semmai esasperato certe dinamiche distorte all’interno dei nuclei familiari» spiega ancora Benassi. L’isolamento domiciliare, la prolungata condivisione degli spazi e la convivenza forzata con il partner o coniuge maltrattante comportano purtroppo una maggiore esposizione alla violenza domestica e il suo possibile aggravamento, determinando un pericolo imminente per l’incolumità fisica e psicologica delle donne e dei loro figli.
Per questo motivo in questi mesi MondoDonna ha lanciato la campagna “NO-SWEET HOME: un luogo sicuro per donne vittime di violenza” con il contributo di Fondazione Carisbo. Il progetto ha previsto la rimodulazione, per il periodo maggio-giugno 2020, delle attività e dei servizi del Centro Antiviolenza per garantire il supporto di ascolto e di assistenza psicologica nonostante emergenza sanitaria in corso garantendo una maggiore reperibilità telefonica.
Il telefono continua infatti a essere uno strumento fondamentale: per richiedere assistenza è sufficiente chiamare il numero 3371201876 o scrivere a chiamachiama@mondodonna-onlus.it
Fonte e foto: Ufficio Stampa Unione dei comuni dell’Appennino bolognese