Valle del Reno 1928-6 Praduro e Sasso
2013/02/26, Vergato – Apparso sul fascicolo “Valle del Reno” del 1928, ne riportiamo le immagini e l’articolo a corredo sempre dall’archivio del dott. Amleto Gardenghi: PRADURO E SASSO
Si può dire che qui cominci l’imbocco vero della vallata del Reno; qui il maggior affluente montano del Reno vi si scarica, il Setta.
La vallata del fiume, dove si adunano le case formanti il borgo detto il Sasso, fino a qualche decennio fa, aveva un roccione imponente che sovrastava ad essa. In questo sasso — onde il nome del borgo — nel passato erano state scavate buche, quasi caverne trogloditiche, in cui, durante la stagione propizia, abitavano i tagliapietre con le loro famiglie, lavoranti a staccar massi di arenaria dal fianco del monte.
Ma il 24 giugno 1892 una grandiosa frana fece cadere parte del grandioso masso che travolse persone, danneggiò la strada e la ferrovia. Ancora resta la roccia dritta e solenne, ma non ha più l’importanza d’ un tempo.
Nei dintorni del Sasso la nobiltà bolognese nel passato collocò parecchie grandiose ville che ancor oggi si ammirano e che portano l’antico nome, anche se passate a nuovi proprietari, come la villa Castelbarco-Albani, presso la confluenza -del Setta col Reno, la villa Ghisilieri a Colle Ameno, la grandiosa villa Bevilacqua, circondata da un bel parco, il palazzo Mattei. (Monografia redatta dal prof. Mario Longhera 9 Giugno 1928)-
da: Le cento città d’Italia illustrate, Valle del Reno Fascicolo 228° 9 Giugno 1928
Vedi anche:
Il conte Cesare Mattei e il castello della Rocchetta nel 1928