Prof. Roberto Martignoli p. 3 – A Liserna, impressioni di un turista francese
2016/01/23, Vergato – Siamo alla terza puntata della pubblicazione del libretto scritto dal prof. Roberto Martignoli – Il Santuario della N.S. di Lourdes in Liserna, parte 3, le precedenti pubblicazioni le troviamo nella nuova disposizione delle categorie (in corso di completamento);
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A LISERNA
IMPRESSIONI D’UN TURISTA FRANCESE
Una disposizione particolare della Provvidenza mi fece passare alcuni giorni sul suolo d’Italia ove le ramificazioni dell’ Appennino formano una natura accidentata con vedute varie e magnifiche. Contemplando questa bella natura di creazione divina, il cuore è naturalmente trasportato verso l’Autore di tutte queste bellezze per benedirlo e lodarlo nella magnificenza delle sue opere.
Non è solamente la bellezza dei luoghi che fa di questo paese un soggiorno delizioso e salutare, ma la fede, la semplicità degli abitanti lo rendono più aggradevole.
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Ne feci la dolce esperienza durante i giorni di calma e di pace passati presso il sig. prof. Roberto Martignoli, la cui cordiale ospitalità pare espressamente fatta per legare attorno a sé gli ospiti che vuol ricevere sotto il suo tetto.
L’ accoglienza di questa eccellente famiglia guadagnò subito il mio cuore e mi fece sentire che se io mi trovavo in terra straniera, io incontravo qui la fede, la pietà cristiana che uniscono i cuori e li fanno battere all’unissono nell’amore di una medesima credenza religiosa.
Una cappella, elevata colle cure e la pietà del prof. Martignoli, è il centro di dolci riunioni per i cuori; questo santuario, dedicato alla Vergine immacolata di Lourdes, s’innalza sul declivio di una collina ove molti contadini hanno fissato la loro dimora; vi si arriva per un viale formato da alberi fruttiferi resi fecondi dalla speciale benedizione della Vergine.
L’esterno della chiesa, dipinto con colori vivi che risaltano vieppiù sul verde dei campi, richiama subito all’occhio del viandante e al suo cuore il nome di Maria, e gli dice che questo luogo è il ritrovo della pietà, della fede semplice e pura degli abitanti.
Una guglia in miniatura domina il centro della facciata del santuario e entro di essa si ammira la devota statua di N. S.
L’interno è elegante e semplice.
La statua, di grandezza naturale, posta nello sfondo di una roccia simile a quella dell’apparizione,
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colpisce l’occhio del devoto visitatore. Piante svariate, artificiali, sorgono dagl’interstizi delle roccie e fanno credere a una reale vegetazione attorno a questa divina immagine (*).
Lo sguardo della Vergine penetra nel nostro cuore e l’espressione del suo viso sembra quella che apparve a Bernardette per richiamarci tutti alla preghiera e alla penitenza (2).
Le pareti sono rivestite di pitture eleganti, e innanzi all’ Immagine pendono lampade in ferro battuto; quella di mezzo è una antica produzione delle vetrerie di Murano (3).
Dalla volta del santuario pende un’altra lampada in ferro battuto, ad imitazione del grande lampadario che discende dalle volte di S. Marco in Venezia.
E il signor professore Roberto Martignoli seppe intorno a sè raccogliere in ispirito tutti i suoi clienti che gareggiarono a far doni in onore di Maria, come seppe raccogliere ai piedi della buona madre questi bravi montanari, purtroppo vissuti fin qui nell’ignoranza delle cose religiose colla privazione di quelle
(*) Le dette piante, in metallo, furono disegnate, dipinte e collocate artisticamente in posto dall’egregio giovane signor Emilio Menin.
(2) La detta statua fu donata dalla signora Laura Percheron di Parigi.
(3) Dono del signor Emilio Menin.
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solennità che consolano nelle amarezze e sanno ispirare le anime alla virtù.
Allorché mi fu dato al mio arrivo penetrare in questo luogo di preghiere, fui presa da un profondo sentimento di edificazione e l’anima mia benediceva il Signore della fede semplice dei fanciulli, le cui voci pure cantavano con tanto sentimento le grandezze della Madre di Dio. Gli accenti dell’armonium davano a queste pie riunioni un carattere particolare che solleticava il cuore con dolci emozioni.
Oggi un grazioso campanile si è aggiunto alla primitiva costruzione e dà al santuario un’ impronta di grave maestà, tanto da farlo apparire una piccola cattedrale; la sua guglia, dominata da una croce e da un giglio, si eleva nell’aria; il campanile contiene quattro voci argentine offerte a Maria da molte pie signore (1).
Fu principalmente all’occasione della festa annuale a ricordo dell’ultima apparizione di N. S. di Lourdes, che avvenne il giorno sacro alla Vergine’ del Carmelo, che si manifestarono i pii sentimenti dei fanciulli e di tutti gli abitanti di Liserna. (*)
(*) La signorina Ajura di Spagna, la signora Leontina Lopuszinski e la generalessa signora Otelia de Pelissky, tutte e due di Varsavia, la signorina Agostina Champion di Ligny, la signorina Ortensia Mignardot di Montbard, la signorina Badin di Givors, la signora Passeron di Lione, la signorina Luigia Regamey e la signorina Anna Pape di Germania ed altre.
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Per le cure del vigilante Professore, un degno sacerdote, l’arciprete D. Agostino Quadri, parroco di S. Maria della Cappella in quel di Ozzano, presiedette gli esercizi del triduo in preparazione della festa religiosa. Ciascuna mattina celebrava la Santa Messa e la sera riuniva ai piedi della Vergine i fedeli che si recavano ad offrire a Maria, col tributo delle loro preghiere, le fatiche del giorno; essi fortificavano la loro fede sotto l’impressione della parola di Dio esposta con chiarezza dall’eloquente predicatore; i loro cuori si aprivano alla confidenza, all’amore verso la loro Madre del Cielo che li aveva scelti fra tanti altri per ricevere così dolci impressioni.
Ma fu il giorno della festa che la solennità apparve in tutto il suo splendore. Il santuario aveva rivestito tutte le sue ricchezze; la statua di Maria, raggiante in mezzo ai fiori ed ai ceri, sembrava contemplare con amore la folla prosternata a’ suoi piedi. Molti sacerdoti di Bologna e dintorni, in numero di dodici, celebrarono la Santa Messa; solo il parroco di Liserna non potè presenziare la bella cerimonia, trovandosi a Roma.
Alle 10 la Messa solenne fu celebrata dal professore D. Luciano Milani, parroco di Settefonti. All’Evangelio, con un discorso eloquente celebrò le grandezze della nostra divina Madre. La sua parola infiammata ebbe slanci che la penna non può descrivere; tutta la folla assisteva sospesa alle sue labbra e gustava con delizia le impressioni che questa parola d’apostolo faceva nascere nei cuori. Assistevano alla solenne cerimonia otto parroci dei dintorni in cotta, mozzetta e stola.
Tutto, tutto in questa festa svegliava nei cuori le più dolci emozioni, e le cerimonie maestose, i canti religiosi, eseguiti con molto decoro, mi commossero profondamente e benedissi il Signore e lo supplicai di benedire l’uomo che voleva sì strettamente unita la Religione alla Scienza.
All’uscire dalla bella chiesa, un’agape fraterna riunì alla famiglia i sacerdoti amici e i forestieri venuti espressamente per assistere a tale solennità. Le più calde felicitazioni furono indirizzate al caro signor Martignoli per lodare il suo zelo della gloria di Dio, la sua fede profonda, il suo amore per il bene e la sua volontà energica di realizzarlo attorno a sè con energia veramente apostolica.
È il cristiano convinto, il padre di famiglia, il lavoratore infaticabile per il bene dell’ umanità. Gloria a lui sia resa e la posterità canti le sue lodi.
Questa splendida festa, alla quale ho assistito con vera e intima gioia, lascierà nel mio cuore i più dolci ricordi ; sempre avrò innanzi agli occhi i buoni esempi di fede, di pietà che ebbi durante il mio soggiorno in Liserna.
Liserna, 17 luglio 1904.
Suor Gonzaga della Compassione