L’Edicola Votiva di Castelnuovo
2016/06/12, Vergato – L’Edicola Votiva di Castelnuovo.
L’Edicola votiva di Castelnuovo è una delle più antiche ed importanti di tutta la montagna. Eretta nel lontano 1732, si colloca assieme ad altri “sdalèn” ancora esistenti, su un percorso di pellegrinaggio devozionale che a Vergato si staccava dalla strada di fondovalle Bologna-Pistoia, per inerpicarsi verso Castelnuovo, per proseguire poi verso Affrico, S. Maria, Castelluccio, Lizzano, in direzione dei santuari della Madonna dell’Acero, della Madonna del Faggio e del più antico di tutti quello di S. Pellegrino in Alpe. Al di là delle preziose informazioni che si possono ricavare dall’iscrizione ancora ben leggibile sul portale di arenaria, non abbiamo trovato altre informazioni che ce ne raccontino la storia. I pochi anziani rimasti a Castelnuovo raccontano che la casa che si trova proprio sopra all’edicola e che si chiama da epoca immemorabile ”ospedalino”, deve il suo nome al fatto che al tempo del Conte Carbone, quando Castelnuovo era un borgo fortificato con un grande castello, in quella casa aveva sede un lazzaretto dove venivano curati, lontani dal borgo, i malati di colera e di peste. In verità appare più verosimile che la casa ospedalino (la cà de sdalèn) debba proprio il suo nome alla vicinanza con l’edicola devozionale presente fin dai primi del 700, magari costruita dagli stessi proprietari della casa, le cui iniziali compaiono nell’iscrizione (PV FF).
In tempi relativamente recenti, nell’immediato dopoguerra, quando con i cantieri Fanfani la strada fu allargata per renderla percorribile alle macchine, l’edicola che si trovava al centro della strada fu smontata e ricostruita in modo molto approssimativo a ridosso della scarpata dove l’abbiamo trovata in condizioni molto precarie.
La compagnia degli sdalèn è quindi intervenuta innanzitutto per restituire all’antica edicola la solidità che stava perdendo garantendole altri trecento anni di vita, poi per ridarle una forma più aderente all’originale sostituendo l’impropria copertura piatta con quella a due spioventi, infine per ripristinare le immagini sacre che come sempre erano state depredate; questa volta al posto della targa in ceramica abbiamo optato per una immagine dipinta come avveniva nelle edicole più antiche, prima del ‘600, quando le targhe in ceramica non erano ancora facilmente reperibili in quanto prodotte in esemplari unici e quindi molto costose.
Il concorso dei volonterosi è stato come sempre straordinario dai maestri muratori Ivo e Paolo, agli artisti scalpellini Alfredo e Giancarlo, alla pittrice Paola, al gruppo alpini di Vergato, Iano, Enzo, Vittoriano e Mauro, agli allievi del corso scalpellini che hanno scolpito i blocchi di arenaria che sono serviti per le due lesene, a Fausto proprietario attuale della casa dello sdalèn, e a tutti gli amici di Castelnuovo.
Un particolare apprezzamento e ringraziamento ai fratelli Alfredo e Paola Marchi autori l’uno dello splendido timpano scolpito in arenaria che chiude in alto l’edicola, l’altra del magnifico dipinto raffigurante la Madonna col Bambino e i due santi: S. Rocco protettore dalle epidemie e S. Lorenzo cui è intitolata la Chiesa di Castelnuovo.
Castelnuovo (Vergato) 12 giugno 2016