L’assessore Ilaria Nanni risponde su; L’antico regno di Caccola il Bello, narrazione con attori per bambini/e dai 3 agli 8 anni

2017/02/16, Vergato  – L’assessore Ilaria Nanni, chiamata in causa per lo spettacolo teatrale L’antico regno di Caccola il Bello, narrazione con attori per bambini/e dai 3 agli 8 anni,  in programmazione per sabato prossimo presso la “Biblioteca Paolo Guidotti” invia questa lettera chiarificatrice. Ringraziamo l’assessore per la solerte risposta e come anticipato nell’articolo precedente invitiamo a partecipare all’evento per verificare di persona se le preoccupazioni di diversi lettori erano giustificate o no;

Egregi,
con la presente sono a fornire alcune, spero esaustive, informazioni riguardanti l’articolo da Voi pubblicato in data 13 febbraio u.s.
La narrazione animata in questione è parte di un progetto di promozione alla lettura di alcune biblioteche dell’Unione Appennino Bolognese rivolte ai bambini, nell’ambito di una piccola rassegna di spettacoli appositamente creata per giocare con le storie.
Gli spettacoli in questione sono: Il re che non voleva fare la guerra, L’antico regno di Caccola il Bello, Gatti neri Gatti Bianchi, Questo spettacolo non esiste.
Tutti gli spettacoli, organizzati da professionisti del settore, sono stati ideati e proposti tramite una bibliografia di riferimento ed affrontano tematiche specifiche per quella fascia di età di bambini a cui sono rivolti: amicizia, paura del diverso, immaginazione, ingiustizia, fantasia e creatività.
Lo spettacolo per il quale si chiedono informazioni è una vera e propria animazione, seguita da un coinvolgimento di gioco con i bambini spettatori, che affronta le seguenti tematiche: divertimento, autoironia ed il superamento delle proprie paure.
La narrazione e, di conseguenza lo spettacolo, sono tratti dal libro di riferimento “La bellezza del re” di Henriette Bichonnier, editore El. La scrittrice francese, è una famosa autrice di favole e romanzi per ragazzi.
Gli appuntamenti della biblioteca, sempre affollata da bambini divertiti, sono l’occasione per un invito alla lettura, per prendere in prestito i libri e per venire a conoscenza delle diverse bibliografie realizzate per i più piccoli. Pertanto, invito il lettore che ha fatto la segnalazione, così come tutti coloro che ne avranno la volontà e compiacenza, a partecipare all’iniziativa, al fine di poterla giudicare nella sua interezza.
Quanto sopra riportato, per dare relazione oggettiva della rassegna di cui la rappresentazione specifica fa parte.
Ora, permettetemi di riportare una digressione assolutamente personale, scevra da ogni qualsivoglia riferimento pedagogico che, ad ogni buon grado, mi compete, sia a livello professionale che amministrativo.
La trivialità del nome del re (Caccola), al di là di essere una licenza narrativa atta a far “divertire” il pubblico cui è rivolto, serve appunto a sminuire la presunta supponenza e tirannia del re, ridicolizzandolo sin dal suo stesso appellativo. Penso che, purtroppo, i bambini siano oggi ben più usi a sentire linguaggi decisamente meno edificanti e, ricordo, che molti esempi per così dire “triviali” sono alla base di molte opere che hanno contribuito a rendere grande la nostra letteratura, e qui gli esempi si possono solo che sprecare: Benedetto Croce, Boccaccio, Dante, Cecco Angiolieri…e così via.
Inoltre, mi chiedo come siano potute sopravvivere generazioni intere di fanciulli che, nei secoli, sono cresciuti con la narrazione di fiabe scritte dai fratelli Grimm (Hänsel e Gretel, Biancaneve, che presenta diversi tratti in comune con la storia in questione, ecc…) o da Charles Perrault (Pollicino, Barba Blu,…) o, per fare riferimento a periodi a noi più prossimi, con cartoni animati quali: Dolce Remì, Lady Oscar, Candy Candy, Giorgie (qui addirittura è presente un mal celato rapporto incestuoso), Il Re leone, Dragon Ball e tanti altri di cui diventerebbe forzatamente tedioso riportare il titolo, e che sono sempre stati narrati o fatti vedere ai bambini senza alcun filtro, ma che affrontano tematiche a dir poco “particolari” cui non viene fornita alcuna spiegazione. Per converso, tornando alla rappresentazione in oggetto, ai piccoli spettatori, attori professionisti e specializzati nel settore, rendono la narrazione e la morale, che sempre sottende ai sopraccitati racconti, semplice ed a loro ben fruibile.
Non vorrei che, per la paura del non voluto riferimento agli attuali esecrabili eventi dei cosiddetti “tagliagole”, si finisse per mettere il “bavaglio” alla cultura, col risultato di diventare noi stessi censori e “taglia cultura”, cancellando in un sol colpo secoli di meravigliosa letteratura, per bambini e non.
Cordialmente,
Ilaria Nanni

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