Carnevale di Vergato – Le mascherate a piedi
2018/02/02, Vergato – Le mascherate a Piedi
Un caratteristica dei vecchi carnevali di Vergato erano le mascherate a piedi, stiamo parlando degli anni tra le due guerre dove i mascheroni venivano realizzati a Vergato.
“Allora non si compravano le maschere… Le si facevano. Non si andavano a comprare a Viareggio, o a San Giovanni in Persiceto.”
Così ci racconta Ugo Baccolini in una itervista rilasciata ad Alfredo Marchi e Renzo Bressan negli anni 70.
Alla domanda di Alfredo: se c’era qualcuno che sapeva fare le maschere, o i testoni? Scopriamo che a Vergato c’erano dei veri artisti della cartapesta.
Si che c’era! Io ad esempio ricordo che c’era Sisto Marchi, che aveva fatto un testone favoloso, e facevano anche delle battute comiche. Quando arrivavano in piazza intrattenevano la gente con oggetti, confetti, ballavano, ecc… Più o meno non han cambiandato niente. Vergato è stato uno dei pochi paesi che ha mantenuto bene le proprie tradizioni. Si offrivano le frittelle, s’andava per le case…
Un’altra particolarità del carnevale era quella di recarsi, mascherati, per le abitazioni cantando canzoni.
Sì! Sì! Sempre mascherati. Cantavamo delle canzoni particolari. Ce n’era una molto bella che cantavamo sempre, ma adesso che non mi ricordo più… Cominciava con “Siam partiti per l’Olanda…”. Questa qui comunque la sa bene Sibani il meccanico. Lui la sa sicuramente. Faceva parte della Peperita, anche se era molto giovane.
Si recitavano, durante il carnevale, in piazza e per le vie del paese Le “Sabbionate” scenette divertenti che coinvolgevano il pubblico.
E noi di carri ne abbiamo fatti. Ricordo la “Sabbionata”, ma era più una mascherata a piedi. Più che altro erano comici. C’era uno che era vestito da prete, era Pedrelli e Sisto Marchi, che erano vestiti da prete e si sbattevano in terra e dicevano la messa.
Le mascherate continuarono anche nel secondo dopoguerra, la rivalità tra Bartali e Coppi fu uno degli argomenti sportivi e non, più dibattuti in Italia una messa in scena che non poteva mancare al carnevale di Vergato.
Umberto Bernardi