La prima volta che giunsi a Vergato rimasi piacevolmente colpito proprio dalla fontana antistante la Stazione
2019/01/17, Vergato – Un messaggio per i nuovi amministratori… Un commento o meglio un pensiero di chi ama la conservazione dalle grandi alla piccole opere che chi ci ha preceduto ha voluto lasciare come segno del tempo o segno della tecnologia di allora quando vivevamo nei tempi “antichi” ma non troppo. Un tema che appassiona molti vergatesi non nostalgici di un periodo ma affezionati agli oggetti, alle case, ai palazzi, agli stemmi o alle costruzioni a volte lontane o insignificanti per la nostra vita quotidiana. Ricordiamo le opere andate come “la Selciatella” delle cartoline d’epoca e il campanile in Piazza Capitani della Montagna ma in egual misura la fontanina di ghisa della stazione, il recente serbatoio per l’acqua delle locomotive appena abbattuto, la casa con il “balchio” di via Bacchetti, la palazzina del Dispensario che alcuni vorrebbero “azzerata”, la sorgente di Casa Barili, i muretti di Spezzola, le Fornaci Bonani-Pelloni, il Canale del Vergatello, i pali SCAC, il fittone di via Minghetti (vedi foto), la fontanina dei ferrovieri con l’acqua, i pesci e le rose… e chissà quante altre opere ancora…
Cosa c’entra il commento di Roberto? A parte il giudizio personale sull’opera del maestro che non è condiviso da tutti, richiama il sentimento di molti; meglio conservare che abbattere o rimodernare… altrimenti avremo poi i rimpianti per le cose perdute.
Scrive Roberto;
La prima volta che giunsi a Vergato rimasi piacevolmente colpito proprio dalla fontana antistante la Stazione, che con i suo zampilli d’acqua accoglieva i viaggiatori. A mio parere piaceva certamente a tutti, mentre così non sarà per questa nuova opera. Questa sostituzione è una mancanza di rispetto verso tutti coloro che in passato hanno lavorato e progettato quella fontana. Evidentemente il costruire e distruggere è una costante dei vergatesi…Ospedale docet!
Vedi il video dell’inaugurazione;