Sconfiniamo insieme: un percorso partecipativo finanziato dalla Regione per due frazioni “di confine” in Appennino
2019/12/19, Monzuno – Sconfiniamo insieme: un percorso partecipativo finanziato dalla Regione per due frazioni “di confine” in Appennino
Sconfiniamo insieme: un percorso partecipativo finanziato dalla Regione per due frazioni “di confine” in Appennino
Presentato il 17 dicembre a Bologna un percorso partecipativo che parte da due frazioni di confine, Montorio e Monteacuto Vallese, scelte come laboratorio per capire come sta cambiando l’Appennino e qual è la domanda di servizi di abitanti e turisti
Si chiama “Sconfiniamo insieme” il progetto per cui l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese, insieme ai comuni di Monzuno e San Benedetto Val di Sambro, si è aggiudicato i contributi pari a 15 mila euro del recente bando sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna, terzo in graduatoria su trentotto finanziati. Altri tremila euro saranno a carico dei comuni. Il progetto, curato dalla società Eubios, è stato presentato a Bologna la mattina del 17 dicembre.
L’iniziativa interessa un ambito-pilota della valle del Sambro, comprendente le frazioni di Monteacuto Vallese (San Benedetto) e Montorio (Monzuno), un sistema insediativo piuttosto omogeneo con relazioni storiche consolidate fra le due comunità che pure appartengono a due unità amministrative diverse. La relativa distanza dai principali servizi, il pregio ambientale e paesaggistico, i segnali di cambiamento quali l’insediamento di nuove attività agricole e l’arrivo di nuovi residenti lo candidano a diventare un “laboratorio” sociale in cui sperimentare una specifica azione partecipativa.
L’obiettivo del progetto è comprendere come si sta trasformando in Appennino la domanda di servizi da parte di abitanti e turisti per rispondere in modo efficace ai bisogni delle popolazioni locali, per coniugare la crescita economica con la tutela ambientale e un maggior benessere sociale per le persone.
Le attività dureranno una decina di mesi, saranno caratterizzate da un tavolo che coinvolga i principali attori del territorio (associazioni, imprese, comitati), incontri, feste, strumenti di comunicazione online, percorsi per incentivare comportamenti virtuosi come per esempio il compostaggio dei resti alimentari. Ci si confronterà insomma sulla co-gestione di spazi e beni comuni, su nuovi servizi a misura dei contesti minori, sulla raccolta e il riutilizzo dei rifiuti biodegradabili.
«Di fronte ad una situazione caratterizzata da oggettive difficoltà incontrate dalle piccole comunità per rispondere ai propri bisogni collettivamente, è necessario attivare un percorso che permetta di rifondare legami di fiducia, di condivisione, di assunzione di un’ottica che vada oltre l’interesse individuale, verso la possibilità di ricreare quello “spazio” lasciato vuoto: il cosiddetto “terzo luogo”, un luogo pubblico e sociale dove si passa il tempo che non è casa o lavoro» spiega Tiziana Squeri di Eubios.
Con questo progetto si avvia un primo test concreto di applicazione del “Protocollo di Intesa per la promozione e la valorizzazione del territorio”, sottoscritto a gennaio 2019 dai comuni di Loiano, Monghidoro, Monzuno e San Benedetto Val di Sambro, l’Unione Appennino Bolognese, l’Unione Savena Idice, Confcooperative Bologna, Confcommercio-ASCOM e Gruppo di studi Savena Setta Sambro.
Confcommercio ASCOM e “Savena Setta Sambro” insieme ai Comuni infatti sostengono questo progetto insieme ad Appennino Ambiente, Cosea Ambiente (recentemente entrata a far parte del Gruppo Hera) e Foiatonda, cooperativa di comunità di Madonna dei Fornelli nata proprio da un altro progetto partecipativo avviato nel 2016.
Fonte e foto; Ufficio Stampa Unione dei comuni dell’Appennino bolognese