“La salute chiama e Vergato, con il suo Ospedale, risponde…” Ma ancora per quanto tempo??
2020/07/12, Vergato – Un lettore ci informa di una pubblicazione di Rita Ciampichetti, questa volta l’argomento è di attualità nei giorni nostri; l’Ospedale di Vergato.
Una lettera accorata che ha visto il plauso di una moltitudine di cittadini che chiedono e “pretendono” informazioni e tempi certi di ripristino dei servizi e prospettive per l’Ospedale. Un nuovo direttore dell’AUSL, nuovi direttori e presidenti, nuovi sindaci ma…
“La salute chiama e Vergato, con il suo Ospedale, risponde…”
Ma ancora per quanto tempo??
Scrive Rita;
Quando agli inizi del mese di Aprile venne pubblicata la notizia che la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana aveva approvato la proposta dell’AUSL di Bologna di identificare l’Ospedale di Vergato come COVID Resort si scatenarono diverse polemiche da parte dei cittadini con richiesta di delucidazioni e rassicurazioni che vennero prontamente fornite e che possono essere riassunte in questi punti:
– sarebbero stati ricoverati “pazienti in uscita” vale a dire soggetti che avevano già passato la fase più acuta e che presentavano già sintomi di regressione
– essendo presente la Casa della Salute, sarebbero stati realizzati percorsi distinti per garantire la necessaria sicurezza ad operatori e frequentatori
.. ma soprattutto:
A FINE EMERGENZA SI SAREBBE RIENTRATI NELL’ORDINARIO ASSETTO DELL’OSPEDALE.
A seguito di specifica richiesta fatta dal Consiglio Comunale di Vergato, in merito alle garanzie su quelle che sarebbero state le future prospettive del nostro Ospedale, l’Assessore Regionale Donini garantì che la situazione era necessariamente temporanea e che finita l’emergenza ci sarebbe stato un ripristino delle funzioni ordinarie e anche una rivalutazione per effettuare investimenti di potenziamento della struttura (.. troppa grazia Sant’Antonio!).
Ricevemmo, come cittadini della Montagna, una bella letterina anche dalla Dott.ssa Sandra Mondini, Direttore del Distretto Sanitario dell’Appennino Bolognese che diceva: “Vorrei tranquillizzare i cittadini, comprensibilmente allarmati dalla nuova mission dell’ospedale di Vergato (Omissis) E’ questo momento particolarmente complicato e difficile, in cui tutti cerchiamo di contribuire al bene comune e quassù in Appennino abbiamo già dato prova di una grande capacità di altruismo: basti pensare alla grande rete di volontariato che ogni giorno in ogni comune si adopera per portare cibo e farmaci al domicilio e aiuta in maniera concreta a risolvere le piccole e grandi difficoltà di tutti, comprese le famiglie o i cittadini posti in quarantena. So quindi che tutti noi, per quanto nelle nostre possibilità, cerchiamo di aiutarci a vicenda. Spero perciò che questi doverosi chiarimenti ai concittadini possano aver contribuito a tranquillizzare e far prevalere in tutti la consapevolezza che le scelte che si fanno sono a protezione dell’intera comunità (a confronto Paganini è un dilettante).
E la Montagna, o meglio a mio avviso solo Vergato, ha “garibaldiscamente” risposto:
“La salute chiama e Vergato, con il suo Ospedale, risponde…”
D’accordo, ma ancora per quanto tempo?
Si può considerare finita l’emergenza?
Cosa ha significato e significa ancora per noi Vergatesi l’Ospedale COVID dedicato?
– Pronto soccorso H12 anziché H24
– Dirottamento dei ricoveri per altre patologie all’Ospedale di Porretta o di Bologna con i conseguenti problemi di assistenza ai congiunti non autosufficienti da parte dei famigliari
– CUP non funzionanti
– Accesso alla Casa della Salute solo su appuntamento.
Difficoltà che abbiamo cercato di superare stringendo i denti e non protestando nemmeno tanto, consapevoli della situazione di emergenza a livello ormai mondiale, però quando, alla fine di maggio, si sono apprese le notizie della chiusura del reparto Covid di Castiglione dei Pepoli, che al Pronto Soccorso di Bazzano è stato ripristinato il servizio H24 e che alcune Case della Salute del Distretto quali Casalecchio di Reno stanno tornando alla normalità, abbiamo iniziato a sperare che l’assicurazione data dall’Assessore Donini circa la temporaneità della situazione di emergenza e al potenziamento della struttura quale “premio” per il sacrificio supportato stesse per diventare concreta.
E invece, da una analisi della situazione, non mi sembra che sia così, anzi, a me personalmente, hanno destato preoccupazione, soprattutto dopo una prima lettura, le Linee di indirizzo per la redazione del Piano di riorganizzazione ospedaliero metropolitano a seguito dell’emergenza Covid-19.
(vedi: https://www.ausl.bologna.it/news/archivio-2020/auslnews.2020-06-11.9542362043).
Se le linee di indirizzo prevedono una prima mappatura delle strutture dell’area metropolitana ed una serie di attività finalizzate alla ridefinizione e al ricollocamento dei posti letto in una logica di integrazione e di nuove modalità organizzative tra gli ospedali, che assicurazioni abbiamo che all’Ospedale di Vergato saranno assicurati gli stessi posti letto di prima??
E’ vero che le linee di indirizzo prevedono anche “Sviluppo e consolidamento dei singoli ospedali collocati nel resto dell’area metropolitana. Valorizzazione dunque che comporta tempi di realizzazione diversificati dagli interventi più urgenti a quelli di più lungo respiro prevedendo così il coinvolgimento dei professionisti delle Aziende Sanitarie”, però sappiamo benissimo quanto lunghi possano diventare i tempi di realizzazione, specialmente quando si prevede una rimodulazione dei piani di investimenti delle Aziende con definizione di tempistica delle opere e quantificazione degli investimenti necessari!!!
Il COVID 19 potrà diventare il parapioggia non criticabile per dimenticarsi o per stravolgere quanto a suo tempo promesso e sottoscritto in merito alle prospettive di sviluppo dell’Ospedale di Vergato quando si è proceduto allo smantellamento del reparto di chirurgia ortopedica e al suo trasferimento a Porretta?
Considerato che, fino a quando non ci sarà un vaccino affidabile, il virus non sarà debellato e che la ripresa delle attività e l’abbassamento dell’attenzione ha riacceso focolai è legittimo temere che l’Ospedale di Vergato rimanga ancora per molto COVID Resort, almeno fino a quando ci saranno ancora “pazienti in uscita”, tra l’altro la maggior parte provenienti dai Comuni della Pianura???
Questi interrogativi io li pongo a chi è in grado di dare una risposta: in primis ai nostri Sindaci, alle diverse Istituzioni, ai Comitati di salvaguardia perché ho l’impressione che, come spesso succede in Italia, si lascia che le cose dette e promesse scivolino silenziosamente nel dimenticatoio, ma purtroppo oggi la “rete” documenta e conserva tutto per anni e ogni tanto occorre dare un bella rispolverata alla “storia degli avvenimenti” e richiamare l’attenzione di chi è strumentalmente distratto, di chi cerca di tenere celata la verità dei fatti, di chi si lascia scivolare le cose addosso perché non emotivamente coinvolto.
“Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.” (Aldo Moro)
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