Antiche ricette di Rachele Maria Marchi in arte Zia Maria: 110 ricette diverse da sapere

2020/12/26, Vergato – Un ritrovamento eccezionale! Un’evento storico e culturale che farà sussultare appassionati di studi antropologici e di gastronomia:

110 ANTICHE RICETTE DI RACHELE MARIA MARCHI in arte Zia Maria

Rachele Maria Marchi 1920 circa

Anni addietro trovai, fra le cose lasciate da mia zia Olga, due consumati quaderni su cui Rachele Maria Marchi aveva trascritto tante ricette di cucina. Sulla copertina di uno di essi appare scritto, su etichetta stile “Liberty”: Maria Marchi – ricette diverse da sapere.

All’interno, su fogli un po’ strappati e consunti, macchie di unto e di chissà quali saporiti ingredienti di cucina, appaiono elencate con ordine e una bellissima calligrafia a “penna e calamaio” le tante ricette, 110 per l’esattezza.           

caffè giardinetto dei f.lli Marchi -1925 (1)

            Rachele Maria, chiamata da tutti in famiglia “zia Maria”, era vissuta fra il 1892 e il 1948 ed era la zia di Olga, Francesco, Ivo e Riccardo che molti vergatesi ancora ricordano come i titolari della salumeria e drogheria “F.lli Marchi” che aveva sede in p.zza Capitani. Era anche la zia di Egisto e Icilio che erano titolari del “Mulino Marchi” in via Bacchetti, oltre a questi sei nipoti già citati ne aveva altri otto.

La “zia Maria” aveva un discreto grado di cultura per il suo tempo; donna tuttofare, collaborava con i fratelli Alfredo e Riccardo che inizialmente avevano appartamenti collegati e gestivano insieme il mulino di via Bacchetti e il Caffè Giardinetto di via Cavour. Quando i fratelli si divisero le attività, rimase a coabitare con la famiglia del fratello Riccardo, che nel frattempo aveva venduto il caffè e aperto un negozio alimentari in p.zza Capitani. Forse per questa dedizione al servizio dei fratelli, non si era sposata.

Sappiamo comunque che, oltre ad avere il compito di sfamare la numerosa famiglia dei fratelli, Maria doveva accontentare i fini palati dei parroci delle vicine parrocchie che se la assicuravano come cuoca nei giorni di festa o in occasioni particolari. Le canoniche più frequentate erano, ovviamente dopo quella di Vergato, quelle di Liserna, Calvenzano, Rodiano, Salvaro. 

Anche in occasione di matrimoni veniva chiamata a collaborare alla preparazione del pranzo nuziale.

mulino e casa dei Marchi

            Le ricette, scritte probabilmente negli anni ’30, comprendono un po’ tutte le portate, compresi i liquori, ma vi è una particolare predilezione per le zuppe e i dolci.  Le ricette, in massima parte,  sonio quelle tradizionali della zona, certamente non quelle di tutti i giorni in quanto contengono elementi spesso costosi per allora come le uova, il burro, il latte, il prosciutto, il parmigiano, il brodo di carne, ecc. Purtroppo mancano alcune delle classiche ricette che oggi i vergatesi sentono come le più caratteristiche del territorio come il ripieno per tortellini, le lasagne, la crescenta dall’uva, ecc. Specialità per altro molto presenti nella sua famiglia, che le produceva anche per venderle nel negozio. Forse erano così usuali che non importava memorizzarle per iscritto.

Un’altra specialità non presente nel quaderno, ma i suoi nipoti ricordavano come eccellenza, era un dolce fatto con i croccanti al quale veniva data la forma di chiesa o di casetta. Tale specialità ricorreva soprattutto in occasione di pranzi matrimoniali, ma anche di feste parrocchiali.

            Pasti così ricchi dovevano certamente lasciare molte macchie sulle tovaglie e tovaglioli in lino del corredo nuziale o parrocchiale. Per rimediare a questo, la prima ricetta che troviamo sul quaderno è quella del sapone fatto in casa che nella sua famiglia veniva preparato con regolarità fino a metà degli anni ’60.

            Nel riproporre integralmente tutto il ricettario della “zia Maria” abbiamo cercato di dividere le ricette per caratteristiche comuni. In questa maniera si può notare meglio la grande varietà delle zuppe e dei dolci. Abbiamo anche aggiunto, fra parentesi e in corsivo, alcune parole che aiutano a chiarire il senso del discorso o ad aggiornare alcuni termini non più in uso.

            Non rimane che augurare buon appetito!

Alfredo Marchi, curatore della ricerca e delle foto allegate

Uscita settimanale, la domenica.

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