Un’inaugurazione carica di emozione – La via dedicata all’amato parroco Don Giorgio Pederzini

2021/07/18, Vergato – Può il tempo cancellare il ricordo di una persona amata? Dopo anni e anni passati, persone “andate” e giovani cresciuti la sorpresa di oggi è stata l’emozione percepita nei cittadini presenti alla cerimonia di intitolazione della via a Don Giorgio Pederzini.

Bastava girarsi per vedere l’Asilo Burdese protagonista di ricordi ai tempi di Don Giorgio… la Chiesa dietro al Monumento nata dalle macerie di una Vergato distrutta dagli eventi bellici, al campanile che al momento della benedizione della targa ricordo ha iniziato a suonare… casualità dovuta all’orario? Certo, ma…

I discorsi ufficiali e non ma soprattutto i volti delle persone presenti (come nelle vecchie foto delle inaugurazioni….) nel video ricordo dell’inaugurazione della strada a Don Giorgio: Via Don Giorgio Pederzini – Parroco dal 1969 al 2004.

Alla breve cerimonia ha presieduto il parroco Mons. Silvano Manzoni, il sindaco Giuseppe Argentieri, col vicesindaco Stefano Pozzi, consiglieri comunali e “addetti” della parrocchia che hanno vissuto gli anni di Don Giorgio, compreso lo schivo Antonio che sfugge alle macchine fotografiche ma non al ricordo di una persona che ha seguito fino al giorno del funerale qui celebrato…

INTITOLAZIONE DI UNA VIA DI VERGATO A DON GIORGIO PEDERZINI
18/07/2021 ( testo letto da Franco Gamberi)

Con piacere prendo la parola a nome della comunità parrocchiale di Vergato, ringraziando l’Amministrazione comunale e i promotori dell’iniziativa di intitolare una via del nostro paese a don Giorgio Pederzini, che ha dedicato 40 anni del proprio ministero alla gente di Vergato e dintorni.

Ho detto 40 anni che nella vita di una persona sono certamente un tempo molto importante, ma lo sono particolarmente se consideriamo che, appena ordinato sacerdote nel 1942 a 23 anni, venne assegnato a Vergato come cappellano e vi rimase fino al 1947; don Giorgio iniziò quindi il suo ministero a Vergato negli anni terribili della guerra e del primo dopoguerra.

Il cardinale chiamò i sacerdoti che si trovavano sulla linea del fronte e disse loro che potevano rientrare nelle loro famiglie a causa dei pericoli che correvano. Molti, soprattutto i giovani sacerdoti decisero di restare con le comunità loro affidate, cinque vennero uccisi nella zona di monte Sole, don Giorgio sopravvisse alle stragi ed ai bombardamenti fra disagi indicibili e frequenti sfollamenti, il più drammatico dei quali fu la partenza da Liserna di notte sotto la pioggia battente, guidando per sentieri insicuri un gruppo di vecchi, donne e ragazzi fino a giungere a Rodiano e poi a Tolè.


A guerra finita don Giorgio fu uno dei primi a rientrare a Vergato, paese ridotto ad un cumolo di rovine: era un tempo particolarmente difficile, in cui si doveva pensare a ricostruire il paese ridotto a macerie e a ricomporre una comunità sconvolta dai lutti, dalla perdita dell’indispensabile e divisa da vicende personali, sociali e diverse visioni politiche.

Nel 1947 Don Giorgio lasciò Vergato, perché fu nominato parroco a Fiesso e poi a Castel d’Aiano, nel 1969 ritornò come parroco e rimase fino al 2004. Proseguì l’opera di monsignor Enzo Pasi, curando le opere parrocchiali: la scuola materna, il campetto, la sala cinematografica…e soprattutto si adoprò come Padre spirituale mostrandosi disponibile per tutti, non solo per chi frequentava la Chiesa.

Tutti i vergatesi ebbero modo di apprezzarlo e, quelli che l’hanno conosciuto, conservano di lui un bellissimo ricordo. Non fu un uomo di molte parole, ma ha fatto davvero tanto per rimanere accanto ai malati, ai bisognosi, ai ragazzi. Ha amato Vergato e ha chiesto che dopo la morte fosse seppellito qui fra noi.

Grazie don Giorgio per quello che ha fatto. Vergato la ricorda con affetto e oggi, in segno di stima e di riconoscenza, le dedica una piccola via del paese che sta accanto al giardino e alla chiesa a lei tanto cara.

La Troupe di Vergatonews24 Produzioni in azione

Una targa per ricordare, una Via per non dimenticare…