Graziano Pederzani – Alla scoperta delle Tane del Paroletto e dei suoi misteri

2023/09/07, Vergato – Dopo la pubblicazione che rese conosciute ai più, le ormai famose Grotte di Soprasasso, sul libretto del Programma della Sagra della Sfrappola, pur tenendo segreto il set dove portò le sue modelle (vedi articolo precedente qui) operazione ben descritta da Gianna Vannini, ora Graziano Pederzani, il fotografo d’autore vergatese ci porta alla scoperta di un luogo ben conosciuto da partigiani, imboscati, perseguitati e più recentemente da gruppi forse dediti a riti o sceneggiate dove un po di mistero fa sbarcare il lunario.

Il luogo infatti è segnato da fuochi, resti di candele, bambolotti o bamboline, lumini, vasetti colorati e altro armamentario non collegabile a un normale pic nic. Il sentiero delle Tane è ben frequentato d’estate per la sua frescura, data anche dall’esposizione del bosco in ombra e protetto dalle montagne. Le Tane del Paroletto, due importanti cavità raggiungibili dal sentiero CAI n.152/a parte dalla località Torrazza sulla strada Vergato Castel d’Aiano.

Raccontano gli ultimi abitanti di Labante che durante la guerra, gli abitanti di allora, si ripararono in quei luoghi per sfuggire a cannonate e bombardamenti. Altri passarono qui nelle Tane anche lunghi periodi aspettando cibo e sostegno da qualche parente o amico.
Negli anni scorsi grazie ad alcuni volontari, sul sentiero delle Tane, sono stati effettuati lavori di ripristino del sentiero, in alcuni punti particolarmente pericolosi e merita sottolineare che tutto il lavoro è stato fatto utilizzando solo materiale di riciclo recuperato nel bosco, senza tagliare piante in vegetazione o utilizzare altri materiali. Lo vediamo nel video di allora con le immagini e l’intervista a Luciano Piacenti.

Più in alto si trova il Monte Castellana, a Labante alto 1005 metri, è stato testimone dell’ultima guerra, sono visibili trincee americane a controllo delle vallate dell’Aneva e del Reno, tra l’inverno tra il 1944 e il 1945, si fronteggiarono proprio qui tedeschi e americani. Molti abitanti furono costretti a sfollare lasciando tutto, case ed animali che nella maggior parte dei casi non ritrovarono più…