La Ferrovia Porrettana “un racconto” – 16 artisti della fotografia in mostra a Vergato
2025/11/08, Vergato – Chi non parla della Ferrovia Porrettana in questi giorni? I treni sfrecciano – si fa per dire… aggiunge l’assessore Amleto Gardenghi che sentiamo nel video…
Guardando le fotografie invece vediamo con gli occhi di allora il lavoro, la tecnica, il paesaggio le speranze negli occhi sorridenti dei passeggeri. La fotografia è il momento, non il passato, non il futuro!

Una mostra in un libro? Il progetto o meglio la proposta dell’assessore alla Cultura del Comune di Vergato, il dott. Amleto Gardenghi che si è impegnato per il finanziamento (parziale) e la risposta di Luciano Marchi nelle vesti di “direttore” dell’Accademia di Fotografia di Porretta Terme, dedicata a Mosè Franchi, che impariamo a conoscere nella descrizione, che ne fa Luciano Marchi.

Una presentazione ampia e condivisa dal pubblico in sala, per gli assenti… niente paura… la mostra è aperta e le parole dell’inaugurazione le trovate nel video in versione Facebook e YouTube
https://www.facebook.com/reel/4889211814638613
| LA FERROVIA PORRETTANA “Un racconto” Questo racconto nasce nella primavera del 2024 come esercizio di storytelling all’interno dell’Accademia, e progressivamente si struttura in una narrazione collettiva. Punto cardine è l’atmosfera della ferrovia Porrettana: è un’opera antica ma attualissima. Inaugurata nel 1864, è nata come un progetto transfrontaliera (tra il Granducato di Toscana, lo Stato Pontificio, i ducati di Parma e Modena e il Governo Austriaco) ed è stata il primo collegamento attraverso la dorsale appenninica, nonché unico fino all’apertura della Direttissima nel 1934. La costruzione della ferrovia Porrettana ha visto alcune delle opere ingegneristiche più imponenti dell’epoca, come la Galleria dell’Appennino (lunga 2727 m), il viadotto di Piteccio (alto 47 m), le gallerie elicoidali necessarie per superare in pochi chilometri il dislivello dai 54 m s.l.m. di Pistoia ai 615 m s.l.m. del valico a Pracchia. In 99 km il percorso passa dalle stazioncine senza tempo incastonate nelle montagne, alla modernissima stazione di Bologna Centrale con le luci al neon e il treno ad alta velocità. Dalla “stazione climatica” di Castagno, che evoca estati rilassanti e momenti gioiosi, alle più tragiche circostanze del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna Centrale. Oggi è una tranquilla ferrovia secondaria, che a momenti alterni viene etichettata come “ramo secco”, o destinazione di treni turistici, anche se ogni giorno questa linea storica consente ai pendolari della valle del Reno e valle dell’Ombrone di scendere in città e ritornare a casa. In più di 160 anni questa infrastruttura ha coinvolto il cuore della montagna, non solo di chi l’ha costruita e ci ha vissuto accanto, ma anche la gente di tutte le valli che attraversa e di chi le ha attraversate come viaggiatore. L’atmosfera speciale di questa ferrovia è fatta anche da queste persone, e anche da chi, in un certo senso, ha deciso di intraprendere il viaggio attraverso la visita a questa mostra. L’Accademia Fotografica “Mose Franchi” Immagini e Parole di Porretta Terme è un gruppo di appassionati fotoamatori che si ritrova periodicamente a Porretta Terme, nella quale la figura di Mosè Norberto Franchi è stata determinante. Mosè si è speso negli anni con grande passione ed entusiasmo, insieme all’amico fotografo Luciano Marchi, per la divulgazione e l’insegnamento della fotografia nel suo territorio di origine attraverso le sue appassionanti lezioni e invitando a Porretta alcuni tra i più grandi fotografi italiani. A lui vanno il nostro affetto e i nostri ringraziamenti. |





















