Riprogettiamo la Piazza Capitani della Montagna
2015/11/04, Vergato – Una Fontana di Ontani da inserire, un Pincio da ristrutturare, i soliti stemmi cadenti, la Fontana della stazione da riqualificare… poi i nuovi progetti come il Parco del Reno, la Stazione Fs da completare, lo sgambamento per cani, il parcheggio per l’Ospedale e altro ancora, ma ecco riapparire di nuovo un vecchio progetto;
La riprogettazione della Piazza Capitani della Montagna, degna per accogliere la Fontana.
Un lettore ci manda uno scritto che riportiamo integralmente;
II nuovo piano regolatore dovrebbe prevedere adeguati interventi di recupero
LA PIAZZA DEI CAPITANI A VERGATO TORNERÀ AGLI ANTICHI SPLENDORI?
È ormai entrata nella fase ultimativa, la progettazione del Nuovo Piano Regolatore Comunale, strumento divenuto indispensabile ai fini di una corretta pianificazione urbanistica del territorio di Vergato e capace, ce lo auguriamo, di innescare efficaci azioni anche per il recupero, la tutela e la valorizzazione di ambienti, centri storici o nuclei abitativi. Proprio in questa prospettiva riportata esplicitamente nel «Note per l’Elaborazione del Nuovo P.R.G. del Comune di Vergato» documento propedeutico al Piano votato all’unanimità, al quale abbiamo dato molta importanza per la validità dei punti fondamentali del nuovo piano, ho presentato una interpellanza che proponeva la redazione di un progetto particolareggiato di ristrutturazione della Piazza dei Capitani e più in generale di altri spazi del Capoluogo.
L’esigenza è nata dalla constatazione di come la nostra Piazza ormai conosciutissima (prima pagina elenco SIP) sia urbanisticamente degradata, priva di una sua tipologia architettonica, frantumata da interventi sbagliati, e soprattutto nonostante la sua naturale accogliente struttura non in grado di favorire una sosta piacevole al turista o al cittadino nepure nel periodo estivo. Il Palazzo Comunale resta isolato come un elemento estraneo a tutto il resto.
La Piazza, invece, luogo di incontro, di passaggio, di sosta, di scambio, di commercio ed anche di divertimento deve essere concepita come scelta spaziale degna di grande attenzione. Può costituire motivo di richiamo turistico, incentivo per una sosta, luogo destinato a celebrazioni culturali. Ebbene la nostra Piazza non risponde a requisiti di una forma urbana accettabile; è tempo di ripensare a questo spazio e di ricondurre a termini di disegno urbano idoneo una situazione che come ho già detto, appare frantumata. Quale migliore occasione della redazione del P.R.G. ci si offre per affrontarne il progetto di tale sistemazione, progetto che indichi le linee di intervento da effettuarsi anche in tempi lunghi ma con una precisa strategia di recupero?
Le proposte non mancano; marciapiedi in cubetti di porfido, asportazione del manto di asfalto nella zona centrale della Piazza e pavimentazione in porfido, tipo di illuminazione diversa, inserimento di qualche pianta ben collocata, insegne di negozi studiate appositamente, diversa concezione delle «tettoie» prospicienti i due bar, proseguimento dei portici, ecc.
Mi rendo conto che non si possono attuare queste idee dall’oggi al domani, credo però che i cittadini debbano riflettere sulla qualità delle strutture urbane che essi abitano, specie quelle pubbliche. Ciò è sinonimo di civiltà, di buon gusto, di ricerca del meglio, di conservazione delle tradizioni, di orgoglio non municipalistico ma determinato dalla consapevolezza di un vissuto storico importante, degno di essere rivisitato e continuato in modo adeguato. Mi rendo conto che non si risolvono i problemi, economici e turistici di Vergato con un progetto di recupero urbanistico della Piazza dei Capitani; ma so che questa è l’ottica giusta per un discorso intelligente complessivo non legato soltanto alla redazione di un P.R.G. ma alla qualità della vita che si intende promuovere a livello pubblico.
E i soldi dove li troviamo? si potrebbe chiedere a questo punto.
Il progetto particolareggiato rientrerebbe nell’ambito della spesa generale del P.R.G. o potrebbe essere affidato all’Ufficio Tecnico Comunale e gli interventi giudicati prioritari si potrebbero effettuare anche in tempi lunghi predisponendo un capitolo di spesa. Non credo poi che le spese complessive siano insostenibili per gli interventi di prima necessità. Ciò che ritengo importante è riflettere sul problema non limitato certo alla Piazza, al fine di introdurre nella pubblica opinione il concetto di arredo urbano capace di creare interesse estetico e motivo di miglioramento della qualità della vita, promuovendo soluzioni architettoniche semplici ma rispettose dell’ambiente storico c delle nostre tradizioni architettoniche.
Correvano gli anni ’80, Dario Mingarelli, (articolo pubblicato su una rivista del tempo, a noi non nota).