A proposito della riqualificazione della Piazza Capitani della Montagna
2016/01/09, Vergato – Epifania, ogni festa porta via!
Ritornano gli impegni dell’amministrazione comunale e presto si ritornerà a parlare del Progetto Fontana.
e un vecchio progetto; Riprogettiamo la Piazza Capitani della Montagna di Dario Mingarelli.
Mentre si stanno prendendo le importanti decisioni sopra riportate, vale la pena di ricordare alcune considerazioni dell’allora Assessore Beni Culturali Dario Mingarelli, pubblicate a suo tempo su Vergato Informa o Vergato In Forma (?)
IL PORTICO: UN BENE CULTURALE DA RISCOPRIRE
I due progetti di arredo urbano relativi a Tolè e a Piazza IV Novembre sono ormai utlimati. L’Assessore Franceschini ha suggerito, e tutti siamo d’accordo, di affidare l’incarico per la progettazione dell’arredo di Piazza Capitani, che dovrà terminare entro giugno.
Ritengo che questo studio costituisca una priorità assoluta poichè non possiamo più raccontarci quasi fosse una favola, la necessità e la opportunità di un intervento senza passare ai fatti.
Non si diede ascolto (or sono 10 anni) alla proposta che caldeggiava (nell’ambito della redazione del PRG) un progetto particolareggiato e non vogliamo certo far passare altri 10 anni di chiacchiere.
Oggi come allora, offro il mio contributo di idee al progetto imminente soffermandomi in modo particolare su un elemento architettonico che dovremmo privilegiare: il portico.
È un elemento che è già presente nella piazza che va esaltato prolungandolo fino dove è possibile.
L’unità architettonica e l’armonia dovrà essere ricercata proprio su questo elemento.
La loggia del Palazzo comunale non sarà in questo modo isolata e i tronconi esistenti troveranno una loro compiutezza.
Ma perchè il portico? É sempre stato un luogo di svago, di mercato, di dialogo.
Ci si passa sotto e non si pensa che è un concentrato di storia, è l’applicazione del nostro modo di pensare e di vivere. È un luogo pubblico ma anche privato, è un qualcosa che appartiene agli abitanti, ma anche a coloro che passano, è una interazione fra economia, urbanistica e cultura.
Perchè dunque perderlo, perchè sottovalutarlo? Bologna ne conta 38 Km ed è una caratteristica ed un vanto ineguagliabili.
Leon Battista Alberti diceva “file di porticati adorneranno ottimamente le strade e le piazze”, più recentemente, l’architetto Guidoni sostiene che il portico rappresenta la mediazione tra l’esigenza di modernità architettonica e le esperienze classiche.
L’obiettivo che dovremo raggiungere non è solo quello del recupero nella nostra piazza di un elemento da sempre presente nella tipologia architettonica dell’appennino e oggi dimenticato, ma ridestare anche un interesse nel cittadino, capace di portare alla valorizzazione delle tradizioni e ad apprezzare un elemento che simboleggia la connessione del paese con la gente ed anche con un tipo di funzionalità perduta.
Si potrà poi discutere come realizzarli, se in legno, in arenaria o mattoni; quale copertura adottare; se riprendere o no capitelli, peducci, ghiere.
Mi auguro che tale discussione possa essere approfondita e allargata anche perchè nessuno si nasconde la difficoltà della realizzazione. Ma proprio qui è posta la sfida; soluzioni facili e soprattutto dettate dalla convenienza economica, portano spesso a risultati poveri e di nessuno interesse.
Una piazza ben fatta potrà richiamare più frequentatori, farà parlare, porrà Vergato all’avanguardia e tutti vorranno vederla.
Mi auguro che l’utopia ceda il passo, almeno questa volta ad una ferrea volontà di realizzazione: cosa possibile, se accanto alle proposte dell’Amministrazione ci sarà la convinzione dei cittadini.
Assessore Beni Culturali Dario Mingarelli. Da Vergato informa – Anno V n.4-5-6 luglio-dicembre 1991.