“Mela Rosa Romana” la regina dell’Appennino entra in Regione ER

2019/08/01, Vergato – Una segnalazione che ci fa un amico di Vergatonews24.it, Antonio Contini Carboni, anima e corpo del “Progetto Mela Rosa Romana…” quante ore al giorno impegnerà su questo sogno (non tanto lontano) di vedere la Valle del Reno coperta da migliaia di piante di meli? Le notizie arrivano frastagliate… 200 piante a Susano? o a Cereglio?, un numero imprecisato a Tolè-Bortolani, altri in fila per chiedere dove si comprano le piante, non da meno Venola e Monzuno con San Benedetto nel versante Setta. Eppur si muove… in corso l’unificazione delle forze con la costituzione dell’Associazione destinata a trasformarsi in Consorzio Produttori della Mela Rosa Romana. Le analisi della qualità e delle caratteristiche fatte dal prof. Silverio Sansavini e il dott. Claudio Buscaroli, ci sono, i risultati si cominciano a vedere o meglio a vendere…proprio con il succo nel negozio di Contini e Carboni a Riola, qui potete avere informazioni sul dove acquistare le piante, le istruzioni su quali terreni impiantarli e che tipo di innesto utilizzare. L’esperienza c’è e i camion partono per il Trentino per le lavorazioni poi quando avranno raggiunto la quantità necessaria all’istallazione di un nuovo impianto l’avremo in zona.

Viva la mela rosa romana dell’Appennino!

Ma ritorniamo all’oggetto della pubblicazione (documento lungo ma da leggere!);

La risposta al consigliere Marchetti (Lega) che ha dato la Regione ER a un’interrogazione precedentemente pubblicata qui;

Daniele Marchetti (Ln) – Tutelare la ‘mela romana dell’Appennino’

ASSESSORATO AGRICOLTURA, CACCIA E PESCA
L’ASSESSORE

Consigliere regionale
Daniele Marchetti
e, p.c.
Presidente Assemblea Legislativa
Presidente Giunta Regionale
L O R O S E D I

Oggetto: Risposta all’interrogazione n. 8547 del 2019
La Regione Emilia – Romagna, consapevole dell’importanza della conservazione di un elevato livello di biodiversità agraria che sta via via scomparendo in relazione allo sviluppo di modelli produttivi particolarmente intensivi, è impegnata a conservare, tutelare, valorizzare ed incentivare il mantenimento di razze zootecniche e le varietà di piante autoctone di interesse agrario a rischio di erosione genetica del proprio territorio.
Per sostenere queste finalità l’Emilia – Romagna si è dotata, tra le prime ed ancora poche Regioni italiane, della propria Legge 29 gennaio 2008, n. 1 “Tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario del territorio emiliano-romagnolo” che prevede, tra l’altro, all’articolo 5, l’istituzione del “Repertorio volontario regionale delle risorse genetiche agrarie” al quale sono iscritte le razze animali e le varietà vegetali locali segnalate da istituzioni scientifiche, enti pubblici, associazioni, organizzazioni private e singoli cittadini.

Le segnalazioni sono istruite dai competenti uffici regionali e, qualora rispondenti a criteri stabiliti a livello nazionale ed internazionale, sottoposte alla valutazione di una specifica Commissione tecnico – scientifica che può autorizzare la formale iscrizione al Repertorio.
Anche la mela “Rosa Romana”, al termine del percorso previsto dalla Legge regionale, è stata iscritta al Repertorio con Determinazione n. 18630/2014 con i seguenti parametri identificativi: varietà melo (Malus Domestica) “Rosa Romana” RER V095; nella scheda di iscrizione sono riportati tutti gli elementi che ne consentono l’identificazione quali riferimenti storici, origine, diffusione, zone tipiche, bibliografia, descrizione morfologica, riscontri agronomici, tolleranze e sensibilità a patologie, tipologie di usi alimentari nella tradizione locale.
La conservazione delle varietà può avvenire con due modalità:

– ex situ, ovvero all’interno di collezioni dove sono raccolte e conservate, anche con criteri propri della agricoltura moderna, numerose varietà rappresentate da un numero ridotto di piante;
– in situ (“on farm”) ovvero presso aziende agricole o altre realtà condotte dai cosiddetti “agricoltori custodi” che mantengono le varietà all’interno degli habitat e degli agroecosistemi di origine.
Il Programmo regionale di sviluppo rurale 2014 – 2020, nell’ambito della priorità “Ambiente e clima” ha previsto due tipi di operazioni – 10.1.05 “Biodiversità animale di interesse zootecnico: tutela delle razze animali autoctone a rischio di erosione genetica” e 10.1.06 “Biodiversità vegetale di interesse agrario: tutela delle varietà vegetali autoctone a rischio di erosione genetica” – che prevedono la concessione, a fronte di un impegno volontario di durata quinquennale, di contributi per il mantenimento di razze animali e varietà vegetali iscritte nel citato Repertorio volontario.
Sul tipo di operazione 10.1.06 “Biodiversità vegetale di interesse agrario: tutela delle varietà vegetali autoctone a rischio di erosione genetica” sono stati pubblicati due bandi; al termine della fase istruttoria sono risultate ammesse a contributo 31 domande per una superficie di 162 ettari ed un contributo concesso di 104.625 euro.
La superficie sotto impegno quinquennale riconducibile alla varietà “Rosa Romana” è pari a circa 1.500 metri quadrati.
Per la salvaguardia e la valorizzazione di varietà frutticole di interesse locale iscritte al Repertorio, tra le quali rientra anche la mela “Rosa Romana”, è stato inoltre approvato con deliberazione 1661 del 11 ottobre 2018 ed utilizzando risorse, pari a complessivi 65.480 euro, stanziate dal Ministero delle Politiche Agricole, Forestali, Alimentari e del Turismo e ripartite tra le Regioni, un Accordo quadro della durata di 24 mesi con il Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari della facoltà di Agraria di Bologna, che prevede:
– l’aggiornamento, ai fini della successiva inscrizione all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agrario, delle schede varietali frutticole in particolare di melo e pero, già iscritte al Repertorio regionale, in coerenza alle Linee guida nazionali.

Qualora mancante, si prevederà anche ad effettuare la caratterizzazione molecolare;
– la raccolta nel campo catalogo del Dipartimento – sito in Cadriano di Granarolo Emilia – del maggior numero possibile delle varietà frutticole iscritte al Repertorio, presenti in piccole collezioni sparse sul territorio regionale. Questa attività coinvolgerà anche la mela Rosa Romana;
– l’attuazione di una indagine regionale al fine di individuare nuove varietà a rischio di erosione genetica (accessioni) non ancora iscritte al Repertorio. In questo ambito, anche per specifico interesse tecnico – scientifico del Dipartimento, sarà attuato un attento studio di fenotipi riconducibili alla “famiglia della Rosa Romana” presenti nell’Appennino ed in particolare nella zona di Grizzana Morandi;
– per queste accessioni sarà effettuata la caratterizzazione fenotipica e molecolare e la stesura della scheda pomologica;

– la predisposizione della documentazione necessaria per la valutazione da parte della Commissione tecnico-scientifica e, in caso di iscrizione nel Repertorio regionale, al successivo impianto delle varietà nel campo catalogo del Dipartimento;
– il Dipartimento, nel decennio successivo alla conclusione della convezione, fornirà alle aziende agricole ed alla Regione il supporto tecnico scientifico necessario all’identificazione varietale di piante a rischio di erosione genetica iscritte al Repertorio sulla base del rimborso del solo costo delle analisi.
Questa circostanza è particolarmente importante in quanto consentirà l’adesione degli agricoltori custodi ai futuri bandi del PSR e, di conseguenza, la conservazione del materiale caratterizzato in situ.
Si precisa inoltre che, a valere sul Bando pubblicato a dicembre 2018 relativo al tipo di operazione 16.1.01 “Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura” del Programma regionale di sviluppo rurale, è stato presentato un progetto relativo alla mela “Rosa Romana” attualmente in fase istruttoria.
Simona Caselli

Il documento originale in pdf; Oggetto_8574_Marchetti_Mela Rosa romana (002)