Nasce l’ematologo di prossimità: l’équipe del Seragnoli arriva a Vergato
2025/11/10, Vergato – Ecco la notizia che ci arriva oggi;
Nasce l’ematologo di prossimità: l’équipe del Seragnoli potenzia la sua attività, azzera le liste d’attesa e visita i pazienti anche in provincia

Un team di specialiste dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola ruota tra l’Ospedale Maggiore e le case della comunità dell’Azienda USL di Bologna, garantendo ben 800 prestazioni in più ogni mese tra visite di primo accesso e controlli. Le liste di attesa, allungate dall’aumento di richieste registrato negli ultimi anni, verranno azzerate entro metà dicembre. Obiettivo: garantire l’eccellenza della presa in carico come in ospedale, ma a due passi da casa.
Non più il paziente che va al Policlinico, ma il Policlinico che va dal paziente (o quasi). È questa l’idea alla base del progetto di Ematologia Territoriale, la sperimentazione interaziendale avviata dall’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e dall’Azienda USL di Bologna per potenziare e riorganizzare l’attività ematologica metropolitana, avvicinando l’assistenza sanitaria al domicilio. Da alcune settimane, infatti, gli specialisti dell’Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli” hanno aumentato le prestazioni offerte e le hanno portate sul territorio, iniziando a visitare pazienti anche presso l’Ospedale Maggiore e le Case della Comunità dell’area metropolitana bolognese.
Da Vergato a Castenaso, passando per Maggiore e Sant’Orsola: circa 800 prestazioni in più al mese.
Composto da quattro specialiste del Seràgnoli e coordinato da Antonio De Vivo, il team di Ematologia Territoriale visita i pazienti non più soltanto negli ambulatori del Policlinico di Sant’Orsola, ma anche presso l’Ospedale Maggiore e le Case della Comunità di Casalecchio di Reno, Castenaso, San Lazzaro di Savena, Beroaldo (San Vitale), San Giovanni in Persiceto e Vergato, ruotando tra le diverse strutture grazie ai veicoli messi a disposizione dalla sezione bolognese di A.I.L. (Associazione Italiana contro le Leucemie).
Negli Ospedali e nella Case della Comunità del territorio il team esegue in particolare visite ematologiche di primo accesso e visite di controllo, rimandando come sempre all’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola per esami strumentali e approfondimenti diagnostici di secondo e terzo livello. Una riorganizzazione resa possibile dall’aumento delle prestazioni offerte: il progetto, entrato a regime ad inizio ottobre, consente di visitare oltre 800 pazienti in più al mese.
L’azzeramento delle liste di attesa
L’incremento delle prestazioni offerte permetterà di azzerare la lista di attesa per le prime visite ematologiche. Una lista che negli ultimi anni si era allungata soprattutto a causa dell’aumento di richieste, a sua volta legato ad una maggiore attenzione alla salute dimostrata dai pazienti e al conseguente incremento degli esami del sangue effettuati. “Nel 2024 sono arrivate ben 7mila richieste di visite di primo accesso – spiega il prof. Pier Luigi Zinzani, direttore dell’Istituto Seràgnoli dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola – Grazie al potenziamento dell’attività, però, riusciremo a recuperare tutte le visite entro metà dicembre”.
Il modello proposto, però, punta non soltanto ad aumentare l’offerta, ma anche a migliorare l’efficienza e l’accessibilità del percorso diagnostico-terapeutico e l’appropriatezza delle prescrizioni, incentivando il rapporto di scambio e collaborazione tra i vari professionisti sanitari rafforzando la sinergia della rete ospedale-territorio.
Visite e controlli più vicini al domicilio: un modo per intercettare le fragilità
Oltre a garantire una presa in carico più comoda per i pazienti residenti nella provincia di Bologna, le visite sul territorio consentono di concentrare ancora di più l’attività dell’Istituto di Ematologia Seràgnoli sulle attività di secondo livello, coerentemente con il modello “Hub&Spoke”.
“Non solo: permettono di intercettare anche più facilmente le fragilità – aggiunge il dott. Antonio De Vivo, responsabile degli ambulatori divisionali di Ematologia dell’IRCCS e coordinatore del team – A volte i pazienti non assistiti da caregiver faticano a recarsi in ospedale: spesso la distanza porta a rinunciare alle cure. Agevolando l’accesso e il follow up, vogliamo limitare anche questo fenomeno”.
La collaborazione interaziendale che permette di migliorare la presa in carico
“Si tratta di un progetto innovativo e ambizioso, capace di avvicinare un servizio all’utenza garantendo gli stessi standard di qualità offerti dal Policlinico. L’eccellenza della presa in carico del Seràgnoli è la stessa di sempre, ma adesso avviene a due passi da casa – dichiara la direttrice generale dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, Chiara Gibertoni – È solo un esempio della potenzialità offerte dall’interaziendalità: unendo le forze e facilitando le collaborazioni tra professionisti e aziende si possono ottenere risultati importanti, migliorando la qualità di vita di pazienti e caregiver”.
“Questo servizio – aggiunge la direttrice generale dell’Azienda USL di Bologna, Anna Maria Petrini – promuove una stretta collaborazione multidisciplinare fra la figura dell’ematologo, la medicina generale e i diversi specialisti già presenti sul territorio, utilizzando le Case della Comunità per creare una rete ben strutturata e capillare. Ringrazio tutti i professionisti che hanno reso possibile la realizzazione di questa sperimentazione, che rappresenta solo un punto di partenza”.
La mappa e i numeri degli accessi ambulatoriali in Ematologia
Lo scorso anno l’Ematologia del Policlinico di Sant’Orsola ha erogato in totale 27mila prestazioni ambulatoriali, di cui 20mila visite di primo accesso o controlli. La distribuzione per distretto sanitario evidenzia che Città di Bologna concentra la quota maggiore di prescrizioni di prime visite (46%), seguita da Pianura Est (18,0%), Reno, Lavino e Samoggia (12%), Pianura Ovest (9%) e Savena Idice (9%). Quote minori si osservano nel distretto Appennino Bolognese (5%). Percentuali simili si osservano per i controlli.
L’Ematologia Seràgnoli dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola: un’eccellenza bolognese
L’Istituto Seràgnoli dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola è hub della rete ematologica metropolitana e territoriale e centro di riferimento nazionale e internazionale per la cura delle patologie ematologiche ed onco-ematologiche. All’interno della struttura oltre 200 professionisti sono attualmente coinvolti nelle attività assistenziali e di ricerca, comprensive anche di più di 200 studi clinici con farmaci sperimentali. Un impegno scientifico rilevante che si concretizza nella pubblicazione su riviste internazionali con revisori esterni e fattore d’impatto di circa 160 articoli scientifici all’anno, e che è costantemente teso al miglioramento delle cure dei pazienti.
Il Policlinico di Sant’Orsola è inoltre centro di riferimento regionale per l’utilizzo di CAR-T. Proprio sulle terapie cellulari avanzate, detiene uno dei numeri di trattamenti più alti tra i centri italiani: da poco è stato superato il traguardo delle 200 infusioni somministrate ad altrettanti pazienti affetti da linfomi, mentre altre decine di trattamenti sono state somministrate a pazienti affetti da mielomi e leucemie acute linfoblastiche. Non solo patologie oncologiche: anemie, malattie rare, gammapatie monoclonaliNonostante sia noto e riconosciuto per il trattamento patologie oncologiche, l’Istituto di Ematologia si occupa ovviamente di tutte le malattie del sangue: le anemie (condizioni caratterizzate da una carenza di emoglobina, che rappresentano una delle principali cause di malessere e comorbilità nell’anziano, nella donna e nel bambino), le gammapatie monoclonali, le piastrinopenie, le malattie rare ematologiche, le linfocitosi monoclonali e le immunodeficienze.“La sensibilità e specificità delle più recenti tecnologie diagnostiche e la qualità ed efficacia delle cure hanno permesso di ottenere un sensibile incremento dell’aspettativa di vita, delle cronicizzazioni e, di conseguenza, delle richieste di cura – conclude Zinzani – Proprio per questo motivo è necessario migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi integrando l’eccellenza del Policlinico con l’organizzazione dei servizi distrettuali. Il progetto di Ematologia territoriale va proprio in questa direzione”.