Furto al Pronto Soccorso di Vergato – Denunciato 18 anni dopo: scoperto il finto volontario
2023/09/07, Vergato – I Carabinieri informano:
EX AUTISTA DEL 118 DENUNCIA IL FURTO DELL’UNIFORME 18 ANNI DOPO: DENUNCIATO PER RICETTAZIONE IL FINTO VOLONTARIO.
Appennino bolognese: I Carabinieri della Stazione di Monzuno (BO) sono risaliti all’origine di un giaccone del 118 sequestrato a luglio scorso durante una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Bologna nel corso di un’indagine finalizzata all’identificazione di un cittadino che si stava spacciando per un volontario della Protezione Civile, al fine di raccogliere gli aiuti umanitari da destinare alle popolazioni colpite dall’alluvione dell’Emilia Romagna. Il giaccone sequestrato dai Carabinieri, grazie ai contrassegni riportati sullo stesso, è stato accertato essere stato rubato ben 18 anni fa al Pronto Soccorso di Vergato (BO), ma all’epoca dei fatti la denuncia non era stata presentata. L’indumento era stato assegnato a un’autista del 118 che aveva 50 anni. Sentito dai Carabinieri, l’autista, che oggi di anni ne ha 68, ha ricostruito la vicenda e presentato ora per allora denuncia di furto, specificando che in quella giornata del 2005, dopo aver terminato il turno di servizio, aveva riposto il giaccone nell’area allestita al lavaggio degli indumenti. Al suo rientro, però, l’indumento era scomparso. Adesso, nei confronti del cittadino, già denunciato per truffa continuata e usurpazione di titoli, è scattata una nuova denuncia per ricettazione.
SOLIDARIETA’ ALLE POPOLAZIONI COLPITE DALL’ALLUVIONE DELL’EMILIA ROMAGNA: SOGGETTO DENUNCIATO DAI CARABINIERI PER TRUFFA CONTINUATA ED USURPAZIONE DEI TITOLI
COMUNICATO STAMPA TRASMESSO IL 13/07/2023 – 08:50
Appennino bolognese: I Carabinieri della Stazione di Monzuno (BO) hanno eseguito un decreto di perquisizione locale e personale e contestuale sequestro probatorio nei confronti di un italiano sulla quarantina, indagato per truffa continuata e usurpazione di titoli o di onori. Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, scaturisce da un’indagine dei Carabinieri che di recente erano stati informati che un cittadino residente nell’Appennino bolognese si stava spacciando quale volontario della Protezione Civile per raccogliere aiuti umanitari da destinare alle popolazioni colpite dall’alluvione dell’Emilia Romagna. Il 30 maggio scorso, i Carabinieri, venuti a conoscenza che una tassista avrebbe dovuto incontrare il soggetto per consegnargli dei beni di prima necessità da destinare agli alluvionati di Ravenna, si sono presentati all’appuntamento riuscendo cosi ad identificarlo. Vano è stato ogni tentativo dell’uomo di giustificare la sua attività di beneficienza. La tassista, ignara di quanto stava per accadere, una volta informata, ha sporto una denuncia per truffa. Analoga denuncia è stata presentata anche da un’associazione di cacciatori della zona che avevano donato all’italiano cibo e bevande del valore di 720 euro, sempre da destinare agli alluvionati. Nella giornata dell’11 luglio, i Carabinieri della Stazione di Monzuno, nel corso di una perquisizione dell’abitazione del soggetto disposta dall’Autorità Giudiziaria, hanno rinvenuto alcune pettorine con strisce catarifrangenti e altri indumenti riconducibili ad enti e associazioni varie: Protezione Civile, 118, Croce Rossa Italiana etc… Il materiale rinvenuto è stato sequestrato dai Carabinieri.
All. Foto CC Monzuno (BO).
Fonte; Comando Provinciale Carabinieri Bologna
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